Come far crescere la tua attività con il Marketing Emozionale?
Il marketing emozionale o emotional marketing costruisce l’ego del tuo Marchio attraverso le emozioni dei tuoi clienti. Il Marketing Emozionale è molto potente, proprio per questo consigliamo sempre di mettere in atto queste strategie senza ingannare il cliente. L’etica rimane una componente indispensabile specie quando in ballo ci sono le emozioni delle persone.
Quali sono le pubblicità che funzionano?
Viviamo un’Era in cui i consumatori sono letteralmente assaliti da infinite pubblicità e molte di queste (quelle che funzionano realmente) sono basate proprio su un aspetto ben preciso: emotività.
Non è una novità che, come dimostrano diversi studi, le persone affidano le loro decisioni alle emozioni. Al contrario di quanto si crede, le informazioni hanno meno peso delle emozioni nella decisione di acquisto. Questo è il motivo per cui alcune pubblicità funzionano e altre no, bisogna coinvolgere l’utente da un punto di vista emotivo.
Nel 2015, gli Ads più condivisi erano basati su contenuti emotivi. Amicizia, felicità, calore e ispirazione sono state le componenti di spicco.
I Marchi che sfruttano queste tecniche ne traggono benefici inestimabili. Uno su tutti, la generazione di “attaccamento non razionale” al Brand da parte dei clienti. Vuoi qualche esempio?
- Harley Davidson non è solo un marchio di motociclette, è uno stile di vita
- Apple, stimola il desiderio di far parte di un determinato stile di vita “più grande di noi stessi”. Qualcosa quasi di irraggiungibile e solo per “pochi eletti”.
- Nike, con la tecnica “Heroism” fa leva sul combattimento quotidiano che ognuno di noi ha con la pigrizia. La pigrizia è il nemico interno comune a tutti, in cui tutti si identificano. Il cliente (l’utente) è il supereroe che sconfigge la pigrizia. In questo modo genera fedeltà.
Perchè il Marketing Emozionale Funziona?
La “prima impressione” è l’arma più potente del Marketing Emozionale. Il primo impatto di un Brand si forma in pochi secondi. È decisivo perchè questi pochi secondi influiscono sul pensiero delle persone. Prendiamo il caso di due annunci pubblicitari, uno parla semplicemente della qualità del prodotto o servizio, l’altro fa ridere o arrabbiare. Quale dei due annunci è più probabile che rimanga nei tuoi ricordi? Sicuramente quello in cui si è coinvolti emotivamente, che ci ha fatto ridere o arrabbiare.
Ci piace sottolineare con fermezza che il Marketing Emozionale non fa bene solo alle aziende ma anche ai clienti. Possiamo affermare con sicurezza che il Marketing Emozionale aiuta il cliente a prendere una decisione col cuore. È il responsabile della soddisfazione che si prova dopo un acquisto.
Pensate ai vostri ultimi acquisti. Dopo ore di studio di specifiche tecniche, confronti tra siti e piattaforme e-commerce, giro per negozi di tutta la città, la decisione finale è spettata al cuore. È sicuro che un’emozione avvertita (o semplicemente da avvertire) abbia spinto la tua scelta nella giusta direzione.
Nei prodotti dedicati alla bellezza del corpo questi concetti sono molto diffusi e marcati. Molti Brand in ambito Salute e Benessere puntano a garantire che ogni donna si senta bella. I loro prodotti diventano lo stimolo di emozioni come ottimismo, amor proprio, accettazione e serenità.
I concetti del Marketing Emozionale possono essere applicati facilmente alle strategie di Marketing Digitale e funziona per due motivi fondamentali:
- Stimola le persone ad agire
- Incoraggia altre azioni/attività che portano benefici al Marchio
Come si usa l’emozione nel Marketing
La storia ci insegna che le emozioni più rilevanti per tutti gli uomini sono 4:
- Sorpresa/spavento
- Felicità
- Disgusto/rabbia
- Tristezza
Sorpresa
La sorpresa e la paura ci tengono incollati a ciò che è comodo. Aggrappare ciò che è comodo porta una maggiore fedeltà al Marchio. È molto rischioso sfruttare la paura nelle pubblicità. C’è il rischio che i consumatori associno sentimenti negativi al Brand in questione. Un po meno rischioso è usare la pubblicità per suscitare paura. Alcuni studi dimostrano che suscitare paura permette al marchio di essere visto come l’unica cosa buona in un mondo oscuro.
Felicità
La felicità è fonte di condivisione, la condivisione porta ad una maggiore consapevolezza del marchio. Le buone notizie viaggiano velocemente, molto più velocemente delle cattive notizie. Gli studi dimostrano che buone notizie e contenuti positivi si diffondono più velocemente sui social media rispetto a qualsiasi altro tipo di contenuto. Questa dinamica è molto simile al sorriso ricambiato dal bambino durante l’infanzia, un fenomeno studiato da tanti. Quando qualcuno è felice, tendiamo a rispecchiare quell’emozione, che ci porta a condividere qualsiasi contenuto che ci ha fatto sorridere in quel determinato momento.
Rabbia
La rabbia e la passione ci intestardiscono. La testardaggine porta a contenuti virali e fedeli seguaci. Pensa a quel video di Facebook su una tragedia locale o un problema politico che ha tonnellate di Mi piace e migliaia di commenti in più. Come la felicità, emozioni forti come la rabbia e la passione ispirano le persone a condividere contenuti. Gli studi dimostrano che produrre contenuti che provocano intenzionalmente rabbia e ansia porterà alla “viralità” e ad un aumento delle visualizzazioni.
Tristezza
La tristezza ci fa entrare in empatia e connettersi. L’empatia porta ad un aumento del dare. Uno studio del 2007 ha rivelato che i sentimenti di empatia portano all’altruismo e alla motivazione. L’empatia fa agire a nome degli altri. Ti sei mai chiesto perchè le campagne di raccolta fondi sono contornate da foto tristi e canzoni commoventi mentre chiedono donazioni? I sentimenti di tristezza ci ispirano ad agire e ad aiutare le persone, che in genere si manifestano nel donare soldi.
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